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No Tav. Alla sbarra la resistenza alle trivelle

no tav no sondaggi pGennaio e febbraio saranno mesi cruciali per gli attivisti incappati nella repressione dello Stato. Martedì 8 gennaio ha preso il via il processo contro otto No Tav accusati di resistenza per uno degli episodi della lotta contro la campagna di trivellazioni del 2010. Era il 7 febbraio, il freddo era intenso all’autoporto di Susa, dove si tenevano le assemblee di movimento per decidere le iniziative di contrasto di quel primo gigantesco sondaggio politico nei confronti del movimento No Tav, che resistette con molta determinazione, al punto da obbligare il governo a interrompere le verifiche geognostiche quando ne erano stati fatte poco più di un terzo.
In quei giorni di gennaio, febbraio e marzo la polizia dispiegò centinaia di uomini in armi a difesa di pochi metri quadri di terreno dove venivano fatti i lavori, luoghi scelti con cura tra quelli più facilmente isolabili e controllabili.
Un corteo partì sull’autostrada verso la zona delle trivelle, quando un gruppo dell’antisommossa si parò davanti, la gente aveva in mano i grossi randelli con cui era solita percuotere il guard rail come colonna sonora della protesta. Tre scudi di plexiglas furono danneggiati, la polizia si ritirò e il corteo proseguì sin di fronte alla trivella circondata da centinaia di uomini e mezzi per poi tornare all’autoporto.
Per questa giornata di lotta cui parteciparono centinaia di No Tav sono stati rinviati a giudizio 8 attivisti ben noti. Chiaro l’intento di tentare ancora una volta di disegnare un quadro con i cattivi estremisti in testa ad un corteo di buoni e mansueti valligiani. Un’immagine falsa, che diventa verità nelle aule di giustizia grazie al ruolo chiave giocato dalla polizia politica, che segnala gli attivisti più noti, solo perché presenti a questa o quella manifestazione. D’altro canto togliere di mezzo i più attivi può essere un buon mezzo per indebolire il movimento, cercando di spaventare la gente.
Non ci sono riusciti nel 2010, non ci sono riusciti in questi due anni di lotta durissima.
Le prossime udienze di questo processo sono state fissate il 29 gennaio e il 6 febbraio.

Sempre sul fronte delle trivelle si aprirà il 4 febbraio un altro grosso processo contro numerosi No Tav accusati di “violenza privata” per il blocco di un camion con una torre faro che rallentò l’avvio del sondaggio di via Amati a Venaria.

La prossima udienza del processo per le giornate del 27 giugno e 3 luglio 2011 fissata per il 21 gennaio, sarà solo un’udienza tecnica volta ad unificare i due tronconi del processo, che sinora sono proceduti separatamente. La prima udienza con dibattimento sarà il 1 febbraio.

Sul processo per la trivella di Susa ascolta l’intervista rilasciata da Luca Abbà all’informazione di radio blackout.

Posted in Inform/Azioni, no tav, repressione/solidarietà.

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