Skip to content


Torino. Corteo antisfratti in Barriera

casa di chi abitaSabato 19 gennaio. Circa 200 i partecipanti al corteo indetto dall’assemblea contro gli sfratti di Porta Palazzo, uno spazio di incontro e relazione dove si auto organizzano sfrattati e solidali sia per resistere agli sgomberi sia per prendersi una nuova casa, occupando stabili abbandonati.
Lo schieramento di polizia è imponente ma invisibile. Nelle vie adiacenti ai giardinetti di via Montanaro, ci sono circa una decina di blindati. La maggior parte sono in via Martorelli per difendere la sede dei post-fascisti di “Fratelli d’Italia”, la piccola banda di Marrone e Montaruli, che nei giorni scorsi, abbandonato il matrimonio di interesse con il PDL, hanno dato vita alla nuova formazione elettorale. La gente guarda e passa, senza curarsi troppo di nulla.
Prima la sede l’avevano proprio di fronte ai giardini di via Montanaro, quelli adiacenti alla vecchia mutua, ma per loro lì non era aria. Iniziative come la raccolta firme per la casa agli italiani non avevano sortito gran successo in un angolo di Torino dove la metà della gente è nata altrove, e gli autoctoni faticano come gli altri e mettere insieme il pranzo con la cena.
Ci avevano poi pensato gli anarchici che da trent’anni operano in zona a fargliela trovare lunga tra striscioni e presidi ai giardinetti.
Alla faccia della militarizzazione e degli allarmi mediatici lanciati dai “Fratelli d’Italia”, il corteo si snoda tranquillo per le strade del quartiere. Molti compagni hanno portato alla manifestazione i loro bambini, i negozi sono tutti aperti. In testa c’è uno striscione con la scritta “basta sfratti”, ripetuta su due cassonetti che fanno da battistrada come nei giorni della resistenza agli ufficiali giudiziari e ai loro guardiani in armi.
I vari interventi si snodano intorno a pochi semplici concetti: l’affitto non si paga, la casa si occupa, resistere insieme si può. Questi slogan riassumono in un lampo il senso della lotta che si è sviluppata in questi mesi grazie alla reciproca solidarietà.
Sinora la polizia non è intervenuta in modo troppo muscolare, segno evidente che in corso Vinzaglio e nei palazzi del potere della capitale subalpina c’è chiara consapevolezza che l’incrudirsi della crisi – e la ferocia antipopolare delle misure attuate dai governi per contrastarla – rischiano di far salire le tensioni sociali a livello esplosivo.
Fassino e il suo partito non vogliono correre questo rischio, perché, se è vero che questa lotta è oggi solo di una piccola minoranza, il disagio di tirare a campare tra disoccupazione, taglio dei servizi e aumento delle tariffe, cresce di giorno in giorno.
Il corteo si conclude nel mercato di Porta Palazzo tra i mercandini che tirano via i banchi e la gente che si affretta verso casa tra neve e freddo. Un ultimo intervento invita alla prossima giornata di resistenza agli sfratti prevista per martedì.

Posted in Inform/Azioni, torino.

Tagged with , , , .