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Primavere arabe. Due anni dopo Egitto in rivolta

mohamed abla road to tarihr25 gennaio 2013. Sono trascorsi due anni da quando un giovane tunisino si diede fuoco in piazza innescando la rivolta che ha portato alla caduta di Ben Alì e poi, a cascata, di Hosni Mubarak in Egitto. I frutti politici di quelle primavere li hanno raccolti i partiti islamici, radicati nelle campagne, con un ceto politico solido, ed una tradizione caritativa che ne ha consolidato le clientele. I ragazzi disoccupati, sia dei ceti medi, che delle periferie più povere, che pure sono stati i protagonisti delle rivolte, non avevano i mezzi per contrastare il ritorno della mediazione politica incarnata da forze reazionarie ma radicate e molto abili nei giochi di potere.
In Egitto i Fratelli Musulmani nelle pieghe del regime si erano conquistati fette di potere significative. Non per caso alla rivoluzione hanno preso parte senza troppo slancio, ma oggi hanno la maggioranza in parlamento e hanno imposto una nuova costituzione basata sulla sharia.

Sarebbe tuttavia un errore pensare che i giochi siano fatti.
Lo dimostrano gli scontri di piazza che hanno segnato questo secondo l’anniversario della rivoluzione in Egitto. In tutto il paese il governo ha reagito con estrema violenza. In piazza Tahrir al Cairo, ci sono stati 6 morti e 250 feriti: la polizia ha sparato contro i manifestanti che assediavano il ministero dell’Interno, il palazzo presidenziale e la sede della TV di Stato. A Suez la folla ha dato l’assalto al governatorato, la polizia ha risposto sparando sulla folla: il bilancio, purtroppo destinato a salire, è di 8 morti e numerosi feriti. Ad Alessandria la polizia ha lanciato lacrimogeni contro i manifestanti nei pressi del municipio, mentre ad Ismaylia è stata bruciata una sede dei Fratelli Musulmani.
In altre zone del paese i manifestanti hanno bloccato i binari in varie zone del paese.

Ascolta la chiacchierata fatta la scorsa settimana con Salvo Vaccaro, una chiacchierata partita dal nord africa per estendersi alle politiche di casa nostra.

Posted in Inform/Azioni, internazionale.

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