Mercoledì 13 marzo. Lo scorso sabato circa diecimila persone hanno dato vita ad un corteo contro le politiche di austerità imposte in un paese dove la disoccupazione giovanile tocca il 20%, quella generale sfiora il 13%..
Nonostante la caduta del governo e la nascita di un nuovo esecutivo, nonostante le dimissioni del sindaco di Maribor, la città slovena dalla quale è partita la protesta popolare che sta scuotendo il paese da quasi quattro mesi, si moltiplicano le iniziative di lotta.
A Maribor, al di là del generico rifiuto di tutti i partiti, si sta sviluppando un processo di autorganizzazione dal basso, che contesta l’esistenza stessa di modelli di delega politica permanente.
In tutti i quartieri sono nate assemblee popolari, dove la costruzione delle lotte si intreccia con una pratica politica che apre spazi di autonomia e sperimentazione extraistituzionali.
Ascolta l’intervista fatta dall’informazione di Blackout a Matej, un compagno sloveno