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Scene di guerra ad Istanbul

Demonstration in IstanbulErdogan procede senza pietà. A pochi giorni dallo sgombero di piazza Taksim è terminata nel sangue la tregua con gli occupanti del parco Gezi.
Il 15 giugno la polizia è intervenuta con estrema violenza. Erdogan aveva dichiarato che avrebbe trattato da “terroristi” i manifestanti che difendevano il parco. Così è stato.
La polizia non ha lasciato scampo agli occupanti di Gezi: quando è partito lo sgombero la gente era accampata e i bambini giocavano tra gli alberi.
Gezi è stato coperto da una nuvola di gas lacrimogeni particolarmente tossici. L’infermeria del parco è stata attaccata e distrutta per prima ed i medici che curavano i feriti sono stati arrestati.
Diversi medici hanno ipotizzato che nell’acqua sparata dagli idranti della polizia ci fossero agenti chimici. Molte fotografie mostrano strane piaghe provocate dall’acqua della polizia.
Su internet sono uscite le foto di agenti turchi che caricano i cannoni ad acqua con taniche blu con la scritta ‘Jenix’. Si tratta di un urticante venduto in Turchia, secondo il sito che lo commercializza, a militari, polizia e gendarmeria. Le foto delle taniche di prodotti chimici sono state scattate da attivisti italiani che le hanno pubblicate su internet.
Non si contano i bambini feriti, i  medici arrestati, i manifestanti pestati a sangue e portati nelle caserme. La polizia ha sparato lacrimogeni anche in alberghi e ristoranti: quelle che arrivano dal cuore di Istanbul sono immagini di guerra. Ad Ankara l’antisommossa ha dato l’assalto al funerale di un manifestante ucciso. Sulle reti sociali centinaia di fotografie denunciano la brutalità della polizia.
Le centinaia di agenti antisommossa non hanno risparmiato nessuno in tutta la zona. E’ stata presa d’assalto la hall dell’Hotel Divan, dove molti ragazzi e famiglie si erano rifugiati, e dove diversi dottori curavano i feriti. Gli agenti hanno sparato gas lacrimogeni nello spazio chiuso, provocando malori e soffocamento. La gente disperata e disorientata ha cercato la fuga ai piani superiori. I medici sono stati portati via.
Ad un parlamentare dell’opposizione non è bastato mostrare la tessera da deputato agli agenti: è stato picchiato a sangue, un poliziotto gli ha spaccato il naso con un colpo di elmetto.

Domenica 16 giugno.
Il ponte sul Bosforo è stato chiuso per impedire agli oppositori di raggiungere piazza Taksim.
Nel pomeriggio sono previste due manifestazioni contrapposte, una dei sostenitori del primo ministro Tayyp Erdogan, l’altra di chi lotta contro la gentrification, la speculazione, l’islamizzazione forzata, la chiusura di ogni spazio di libertà.
Scontri con la polizia sono segnalati nel quartiere alawita di Gazi, a Sisli, Kurtulus e Harbiye.

Posted in Inform/Azioni, internazionale, repressione/solidarietà.

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