Nella serata del primo luglio è stata diffusa la notizia delle dimissioni del direttore generale dello IOR Cipriani e del suo vice Lulli.
Le dimissioni sono state accettate dalla Commissione cardinalizia di vigilanza e dal board laico di sovrintendenza, il cui presidente Ernst Von Freyberg ha assunto le funzioni di direttore generale “ad interim”, con effetto immediato. La super commissione nominata la scorsa settimana dal papa si è limitata a prendere atto della decisione dei due uomini ai vertici operativi della banca. Cipriani è da tempo nel mirino della procura di Roma insieme all’ex presidente Ettore Gotti Tedeschi per la vicenda dei 23 milioni di euro sequestrati per sospetta violazione delle norme anti-riciclaggio.
Le dimissioni erano nell’aria sin dall’arresto del vescovo di Salerno, Nunzio Scarano dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa).
Scarano e i suoi due complici, il broker finanziario Giovanni Carenzio e l’ex sottufficiale dei carabinieri Giovanni Maria Zito, che, all’epoca dei fatti nel luglio 2012, era distaccato agli 007 dell’Aisi, sono finiti in carcere il 28 giugno. Il vescovo è accusato corruzione e di calunnia per il tentativo, naufragato, di far rientrare in Italia 20 milioni di euro, sospettati di essere frutto di un’evasione fiscale degli armatori d’Amico.
Nemmeno due giorni prima papa Bergoglio aveva commissariato lo IOR, l’Istituto per le Opere di Religione, la banca di Dio, con sede nel Torrione di San Nicolò.
Bergoglio con una mossa la cui tempestività lascia pochi dubbi, ha istituito la Pontificia commissione referente sull’Istituto per le Opere Religiose. A capo del nuovo organismo il cardinale salesiano Renato Farina. La dicitura ufficiale con la quale viene designata la commissione è realizzare «una migliore armonizzazione del medesimo con la missione della Chiesa universale e della Sede Apostolica, nel contesto più generale delle riforme che sia opportuno realizzare da parte delle Istituzioni che danno ausilio alla Sede Apostolica».
Lo IOR ha già un organismo di controllo e la mossa di Bergoglio, due giorni prima dell’arresto del vescovo di Salerno, la cui iscrizione nel registro degli indagati risale però all’inizio di giugno, va decodificata al di là della spessa cappa di fumo sparsa nella narrazione della maggior parte dei media.
Anarres ne ha parlato con il proprio vaticanista di riferimento, Paolo Iervese.
Ascolta la diretta
Vale la pena fare un passo indietro per meglio capire la durissima battaglia di potere che si sta giocando da oltre un anno tra le mura vaticane. La violenza dello scontro è tale da bucare la coltre di riservatezza con cui la chiesa cattolica copre i propri affari.
Tutto comincia con le dimissioni di Ettore Gotti Tedeschi, il banchiere che papa Ratzinger mise a capo dello IOR, per dare una ripulita all’immagine dell’Istituto, nell’auspicio che potesse entrare nel novero delle banche per bene. In quel periodo la banca di Dio era già nel mirino della magistratura.
Le dimissioni di Gotti Tedeschi vennero imposte dal potentissimo segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, che con questa mossa si mise in contrapposizione con lo stesso Ratzinger, che pure l’aveva voluto in un ruolo cruciale, come quello di ministro degli esteri vaticano.
Per lunghi mesi l’incarico rimase vacante. A fine anno Benedetto XIV annunciò le proprie clamorose dimissioni. Ufficialmente il papa teologo, il papa curiale per eccellenza, il papa che aveva costruito passo dopo passo la propria carriera, si dimette perché anziano e stanco. Una dichiarazione che rasenta l’eresia, perché dal trono di Pietro si scende solo per salire in paradiso, perché la sofferenza, la malattia, la vecchiaia sono parte del ruolo. Il suo predecessore l’aveva recitato oltre la propria stessa coscienza, come martirio voluto, via crucis, dove ogni stazione è su un percorso obbligato.
Ratzinger no. Segno, che persino i vaticanisti più allineati hanno colto, che temeva di non farcela a vincere la battaglia, rischiando di vedere il proprio pontificato travolto dagli scandali. Tra pedofilia e truffe l’immagine della chiesa cattolica ne usciva decisamente appannata.
Ratzinger si ritira per consentire l’elezione di qualcuno in grado di battere Bertone, senza tuttavia scalfire gli equilibri da lui costruiti con paziente ferocia.
Bertone non molla la presa e contrattacca. A pochi giorni dall’elezione del nuovo papa, contro ogni consuetudine che prevede che ogni carica si azzeri dopo la fine di un papato, promuove l’elezione del nuovo presidente dello IOR, Ernst von Freyberg.
Occorreva che tutto cambiasse, perché ogni cosa restasse al proprio posto.
Bergoglio era l’uomo giusto, il gesuita che si fa Francesco per meglio azzannare l’agnello. Messe a tacere senza troppi problemi le voci che raccontavano delle sue collusioni con la dittatura di Jorge Videla, tra autobus, mense, appartamenti fuori dalle stanze vaticane, qualche oculato accenno ai poveri, Bergoglio, l’uomo venuto dalla fine del mondo per dare una ripulita alla curia, incarna in modo perfetto il ruolo.
In tre mesi di pontificato Bergoglio non ha mai ricevuto Ernst von Freyberg, che si lega a filo doppio con Cipriani, il direttore dimessosi oggi.
Jeff Lena, l’avvocato californiano diventato in questi anni l’uomo-chiave e l’eminenza grigia dell’Istituto, ha rotto da circa due mesi con Freyberg. Secondo il Corriere della Sera “negli ultimi tempi Lena, che nella lotta per silurare Ettore Gotti Tedeschi si era mosso in tandem con il board dello Ior e con lo stesso Cipriani, quasi rimpianga gli scontri col banchiere piacentino sloggiato in malo modo dal vertice poco più di un anno fa.
Allora si disse che le accuse di Gotti Tedeschi contro il tentativo della Segreteria di Stato e della struttura dell’Istituto di annacquare le norme sul riciclaggio erano infondate; e che il banchiere col pallino della demografia era stato mandato via perché non conosceva lo Ior e non lo difendeva”
In realtà persino il timido tentativo di ripulitura dell’immagine di Gotti Tedeschi non aveva retto di fronte ai grandi interessi gestiti dallo IOR.
Oggi Bergoglio ha l’occasione di portare a termine l’operazione gattopardesca voluta dal papa emerito.
Bergoglio potrà approfittare dello scandalo presente e di quelli che da qui a poco potrebbero seguire la conclusione di alcune inchieste che la magistratura italiana da qualche anno porta avanti contro lo IOR, per rinnovare la curia romana, facendo passare anni di malaffare, corruzione, riciclaggio, come l’errore di qualche pecorella smarrita.
In realtà la “pulizia” della curia che Bergoglio da tempo annuncia, con attacchi plateali quanto di facciata contro lo IOR, servirà a mascherare ulteriormente i fatti: il Vaticano si regge strutturalmente sul potere della finanza quanto su quello della propaganda e come tutti gli stati utilizza i mezzi più spregiudicati per propagare il proprio potere.
23 – 24 – 25 luglio. Tre giorni di informazione e lotta
L’urgenza dell’anarchia
23 – 24 – 25 luglio. Tre giorni di informazione e lotta
Il governo aumenta la spesa di guerra, finanzia la diplomazia in armi dell’Eni in Africa, accelera sul Tav e le altre grandi opere.
La crisi sociale la pagano i poveri, i senza casa, i senza reddito, i precari
I migranti muoiono in mare e nei CPR, lavorano come schiavi nei campi
La salute è sempre di più un lusso che pochi possono pagare
Per il governo le nostre vite non valgono fuori dalla gabbia del produci, consuma, crepa
Il governo punta sull’emergenza per prendersi pieni poteri e vietare scioperi e manifestazioni
come prima, peggio di prima…
Strappiamo sempre più spazi di autorganizzazione e lotta!
Le nostre vite non sono merci
Creiamo reti di solidarietà e mutuo appoggio
Lottiamo contro chi ci sfrutta e ci comanda
Un mondo senza governi, padroni, eserciti è possibile ed urgente
Giovedì 23 luglio
dalle ore 10,30
volantinaggio al mercato di piazza Foroni
Venerdì 24 luglio
ore 16 punto info
via Po 16
Sabato 25 luglio
ore 14,30
punto info
a Porta Palazzo
per info: www.anarresinfo.noblogs.org – FB senzafrontiere.to
Sabato 11 luglio Free(k) Pride – Frocial Mass
Anche quest’anno sarà Free (k) Pride! Un Pride indecoroso, libero, mostruoso attraverserà le strade di Torino, nel segno della rivolta frocia, della liberazione dai confini tra i corpi e tra gli Stati, del rifiuto del pinkwashing istituzionale. Un Pride che trova il suo orgoglio nella lotta contro ogni forma di oppressione e di sfruttamento. Un Pride che fugge la norma eteropatriarcale e non si piega alla legalizzazione delle proprie identità costitutivamente ed orgogliosamente erranti, fuori posto, fuorilegge.
Sabato 11 luglio – ore 16 – piazza Castello – Liber* e mostr*
Mercoledì 8 luglio Punto info “Italiani brava gente?”
Sabato 27 giugno. Black lives matter corteo
Sabato 27 giugno punto info antimilitarista al Balon
Tutti i giorni alle 18 appuntamento No Tav a Giaglione
Venerdì 26 giugno assemblea popolare No Tav
Venerdì 19 giugno punto info antimilitarista
Mercoledì 10 giugno punto info : sicurezza è un mondo senza razzismo e polizia
Martedì 2 giugno ore 16,30 presidio antimilitarista in piazza Castello

Venerdì 29 maggio. Incontro “La guerra in casa. Fabbriche d’armi, soldati per le strade, spese militari, tagli alla sanità”
Venerdì 29 maggio
ore 21 sulla piattaforma zoom
https://us02web.zoom.us/j/82746662102
Meeting ID: 827 4666 2102
La guerra in casa. Fabbriche d’armi, soldati per le strade, spese militari, tagli alla sanità
ne parliamo con
Antonio Mazzeo, insegnante, antimilitarista, blogger
Pippo Gurrieri, ferroviere, anarchico, nella redazione di Sicilia Libertaria
Bombardieri F35? Valgono centocinquantamila terapie intensive. La portaerei Trieste? Cinquantamila respiratori polmonari. Una manciata di blindati e un elicottero? Trecentotrentamila posti letto oppure dieci miliardi di mascherine.
La produzione bellica non si è mai fermata.
Mentre cacciabombardieri, elicotteri da combattimento, missili e droni venivano prodotti dalle varie industrie piemontesi, la gente continuava ad ammalarsi senza ricevere cure adeguate.
Le spese militari in Italia crescono da anni, così come i tagli alla sanità.
In questi mesi il governo ha provato a renderci complici di una strage di stato, soffocandoci di retorica patriottica e coprendoci con un sudario tricolore.
Vivere o morire non dipende dal destino. Decidono governo e padroni.
Gli anziani sacrificati nelle RSA mentre si costruivano sommergibili da guerra sono l’emblema di regole sociali che è nostro impegno spezzare. Noi siamo con chi sciopera per non morire di lavoro, con chi resiste alla militarizzazione ed ha creato reti solidali.
Senzapatria, disertori gettiamo sabbia nel motore del militarismo!
Assemblea Antimilitarista – Torino
Federazione Anarchica Torinese – FAI
Laboratorio Autogestito La Miccia – Asti
Laboratorio Anarchico Perlanera – Alessandria
Produci, consuma, crepa. Videoconferenza con Salvo Vaccaro
Venerdì 8 maggio Produci, consuma, crepa
Venerdì 8 maggio
Produci, consuma, crepa
La rottura dei legami sociali al tempo dei domiciliari di massa
ore 18 sulla piattaforma Zoom
Interverrà Salvo Vaccaro
Di seguito il link all’incontro: https://us02web.zoom.us/j/77701946418
Meeting ID: 777 0194 6418
Perché si dice distanziamento sociale? cosa si cela dietro questo aggettivo apparentemente neutrale? I social sostituiranno integralmente la società? quale disegno soggiace la surroga della comunicazione a distanza di sicurezza? ma di quale sicurezza parliamo? dello stato d’eccezione? o dell’eccedenza capitalista dello stato? il diritto al profitto vale più del diritto alla vita? quanti miliardi in più, quelli tolti alla sanità? e noi? per noi anarchici, cosa vorrà significare: nulla sarà come prima?
Alcuni degli interrogativi che animeranno la conversazione con Salvo Vaccaro, professore di Filosofia politica all’Università di Palermo, ma anche anarchico di lungo corso
Domenica 3 maggio. Vino, chiacchiere e anarchia: Aperitivo solidale!
Domenica 3 maggio
Vino, chiacchiere e anarchia: Aperitivo solidale!
ore 18,30 sulla piattaforma Zoom al seguente link:
https://us02web.zoom.us/j/78441348843
Meeting ID: 784 4134 8843
Con l’arrivo della pandemia, alcuni tra noi sono riusciti a mantenere contatti stabili, altre compagne e compagni, invece, venute a mancare le consuete cene benefit e altri momenti di ritrovo informale, purtroppo non li sentiamo da diverso tempo e vorremmo trovare il modo di riallacciare i rapporti in un clima di piacevole convivialità. Abbiamo pensato ad un primo incontro virtuale nel quale potremmo abbandonarci a quattro chiacchiere in compagnia, collettivizzare come stiamo attraversando questa fase complicata, e perché no? confrontarci su quel che sta avvenendo, scambiarci pareri e proposte. Conversiamo, brindiamo e cantiamo per l’anarchia!
Per i solidali che avessero desiderio di dare un piccolo contributo economico, consentendoci di sostenere le spese delle iniziative di informazione e lotta che come Federazione Anarchica Torinese cerchiamo ostinatamente di portare avanti, esiste anche il presente conto: IBAN IT04 I010 0501 0070 0000 0003 862 intestato a Emilio Penna.
Ci serve una mano… sul tuo portafoglio! La tua!
in questi mesi ciascuno di noi deve affrontare il rischio del contagio per se e per le persone care, in condizioni molto difficili per la mancanza di prevenzione e di cure adeguate per tutti, per le scelte criminali del governo.
Tanti si trovano in difficoltà, perché hanno perso o hanno visto ridursi ogni fonte di reddito. Come gruppo abbiamo promosso e sostenuto iniziative di mutuo appoggio solidale con chi è in difficoltà e con chi lotta.
In questo periodo di sospensione delle piccole libertà concesse prima dell’epidemia, abbiamo deciso che era nostro preciso dovere continuare a fare iniziative di informazione e lotta, mantenere relazioni stabili tra di noi e con tutti coloro con cui abbiamo intrecciato percorsi.
Non è stato facile. E non lo sarà ancora per lungo tempo.
Siamo riusciti comunque a produrre un manifesto, un adesivo, ad costituire un gruppo di mutuo appoggio e tanto altro.
Abbiamo però dovuto cancellare tutte le iniziative di autofinanziamento: dalle cene benefit, alle attività di SeriRiot, alla distribuzione di libri.
Oggi siamo in difficoltà individuale e collettiva a far fronte alle spese che comunque dobbiamo affrontare per mantenere aperto uno spazio libero, per pagare le tipografie, per sostenere le varie campagne di lotta che si sono aperte.
Ci serve il sostegno di chi pensa che tutto questo debba andare avanti. Anche poco può fare la differenza.
Come sempre da ciascuno come può, più che può. Tante gocce non riempiono il mare ma fanno la differenza.
Chi vuole contribuire può farlo spedendo un bonifico a:
Emilio Penna
Banca nazionale del lavoro – ag 7 torino
IBAN IT04 I010 0501 0070 0000 0003 862
I compagni e le compagne della FAT
03 – #lalottanonvainquarantena
Hai febbre e tosse e non ti fanno il tampone? Rischi di tramettere il virus a chi vive con te.
Non restare in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Ai poveri con i sintomi non fanno il tampone, a politici e calciatori si.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Tutti i governi hanno tagliato la sanità e aumentato le spese militari. Ci hanno tolto la salute per fare la guerra.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Ci intimano di restare a casa quando c’è chi un tetto sopra la testa nemmeno può permetterselo.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Ogni giorno il governo italiano investe 70 milioni in spese militari, basterebbero a costruire 6 ospedali o a comprare 17.500 respiratori.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Nelle carceri sovraffollate i detenuti hanno dato vita a rivolte in difesa della propria salute e dignità. I colloqui con i parenti sono stati sospesi. I secondini, invece, continuano ad andare e venire.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Infermiere ed infermieri che raccontano la realtà degli ospedali vengono minacciati di licenziamento. Le poche protezioni fornite sono inadeguate. Se si viene contagiati non viene garantito l’infortunio e il relativo indennizzo.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Con un metro di TAV si potrebbero garantire 1000 ore di terapia intensiva.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
L’autonomia delle donne è più che mai sotto attacco. La cura dei bambini che restano a casa a causa delle scuole chiuse, gli anziani a rischio, i disabili ricadono sulle spalle delle donne.
Nelle case trasformate in domicili coatti, inoltre, si moltiplicano i femminicidi.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Ci vogliono isolati e impotenti di fronte al massacro in corso. Vogliono impedire ogni forma di confronto, discussione, lotta, anche in condizioni di sicurezza. Ostacolano la costruzione di reti solidali che consentano davvero di dare sostegno a chi è in difficoltà. Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Militari e poliziotti per controllare chi fa una corsa. Ci chiudono in gabbia, ma non fermano il contagio. I governi che hanno trasformato la salute in un lusso per ricchi sono i veri criminali.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Il governo ci vuole ai balconi a cantare “Siam pronti alla morte. L’Italia chiamò”. Ci vogliono zitti e ubbidienti come bravi soldati, carne da macello, sacrificabile.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
I padroni sfruttano l’emergenza per imporre nuove forme di sfruttamento a distanza. Lo Smart Working viene introdotto senza accordi e garanzie per i lavoratori.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Mentre la sanità langue, missioni militari, esercitazioni, poligoni di tiro vanno a pieno ritmo. Le fabbriche di morte proseguono la produzione. Il settore difesa e aerospazio è considerato dal governo tra le attività essenziali, chi è costretto a lavorare mette a rischio la propria salute.
Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Molte lavoratrici e lavoratori, dipendenti diretti, autonomi e precari, sono stati lasciati a casa senza salario o con ammortizzatori sociali del tutto insufficienti. Non restiamo in silenzio!
#lalottanonvainquarantena
Dal 2 all’8 marzo. Né dio, né stato né patriarcato. Una settimana di informazione e lotta transfemminista
Né dio, né stato né patriarcato. Una settimana di informazione e lotta transfemminista
Lunedì 2 marzo
ore 16,30
Ma quale Stato ma quale dio? Sul mio corpo decido io!
presidio in piazza Vittorio Veneto 10 di fronte alla farmacia Algostino & Demicheli che rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo.
Mercoledì 4 marzo
ore 16,30
presidio in via Lugaro 15 alla sede Stampa e di Repubblica
Ti amo da (farti) morire
Uccise due volte. La narrazione che nega e cancella le vite delle donne
Sabato 7 marzo
ore15,30
in via Montebello – area pedonale – sotto la Mole
presidio “Ruoli in gioco. Rappresentazione De-Genere”
Domenica 8 marzo
giornata di lotta in giro per la città
Venerdì 21 febbraio. Il decoro illustrato, spettacolo di e con Filomena Sottile
Venerdì 21 febbraio
Il decoro illustrato
spettacolo di e con Filomena Sottile
ore 21 in corso Palermo 46
Il futuro, la cui ombra pesante ha segnato tanta parte del Secolo Breve, oggi si è stinto nell’eterno presente delle merci. La politica istituzionale, incapace di offrire qualche briciola dalla tavola imbandita dei ricchi e dei potenti di cosa si occupa?
Di paura. E di decoro.
Si occupa di fioriere, aiuole recintate, di panchine antibivacco, di scritte sui muri, di videosorveglianza, di controllo e soprattutto di selezionare chi può stare in città e chi non se lo merita. Sotto la maschera compita e sorridente della buona educazione, del buonsenso, dell’ordine c’è il cipiglio severo di chi si è autonominato “persona per bene” e lo sguardo paranoico di chi, dall’alto del suo privilegio, continua a condurre la lotta di classe contro i poveri.
Filomena “Filo” Sottile questa volta sviscera il libro La buona educazione degli oppressi di Wolf Bukowski e si presenta nei duplici panni della punkastorie e della guida turistica alla città decorosa.
Sabato 22 febbraio punto info su decoro urbano, controllo, droni spia
Sabato 8 febbraio punto info su decoro urbano, controllo, droni spia
Mercoledì 29 gennaio presidio contro i CPR e per Vakhtang
Sabato 25 gennaio punto info su decoro urbano, controllo, droni spia
Venerdì 24 gennaio cena indecorosa!
Venerdì 24 gennaio
cena indecorosa “no drone”
benefit lotte sociali
ore 20 in corso Palermo 46
prenotazioni: fai_torino@autistici.org
Quanto costa? Tanto da chi ha tanto, poco per chi ha poco. Quanto si può, più che si può
Giovedì 23 gennaio punto info antimilitarista
Sabato 18 gennaio tram e bus gratuiti per tutti! Punto info a Porta Palazzo
Sabato 11 gennaio spezzone anarchico al corteo No Tav di Torino
Lunedì 16 dicembre. Strage di Stato. 50 anni di criminalità del potere
Lunedì 16 dicembre
Strage di Stato. 50 anni di criminalità del potere
Ne parliamo con Massimo Varengo, testimone e protagonista di quei giorni
alle ore 21 alla Federazione Anarchica in corso Palermo 46
Sono passati 50 anni dalla strage di piazza Fontana.
Il 12 dicembre 1969 una bomba esplose alla Banca Nazionale dell’Agricoltura: uccise 17 persone e ne ferì 88.
Il 1969 fu l’anno in cui lo scontro di classe fu il più intenso e radicale nella storia della Repubblica.
Quella di piazza Fontana fu una strage di Stato, la prima delle tante che negli anni successivi insanguinarono l’Italia.
Dopo la strage si scatenò una durissima repressione contro gli anarchici: centinaia di compagni furono fermati e trattenuti in questura.
Uno di loro, Giuseppe Pinelli, precipitò dal quarto piano della questura di Milano. La polizia liquidò la faccenda come suicidio, per coprire l’assassinio di Pino.
Pietro Valpreda, accusato della strage, venne liberato dopo tre anni di prigione.
Oggi in tanti provano a riscrivere quella storia.
La verità su quella vicenda, che spezzò per sempre qualsiasi illusione sulla Repubblica nata dalla Resistenza, è patrimonio di una memoria resistente che i movimenti continuano tenacemente ad alimentare.
Oggi come allora sappiamo che “la strage è di Stato – Pinelli è stato assassinato – Valpreda è innocente”!
Oggi le stragi di Stato continuano… Nel Mediterraneo, per le strade delle nostre periferie, nei cantieri dove si muore di lavoro, sulle montagne dove muoiono i migranti…
Venerdì 13 dicembre. Contro la (sacra) famiglia
Sabato 7 dicembre. Punto info sulla guerra del lavoro
Venerdì 6 dicembre. Gustav Landauer, un anarchico tedesco tra rivoluzione e autogestione
Gustav Landauer. Un anarchico tedesco tra rivoluzione e autogestione
Venerdì 6 dicembre
alle ore 21 alla federazione anarchica in corso Palermo 46
Landauer (1870-2019) attraversa tutti i grandi eventi della sua epoca, dai congressi della Seconda Internazionale, dove matura la separazione tra socialdemocrazia e anarchismo, alla Repubblica dei Consigli di Baviera.
Viene barbaramente massacrato da un plotone di Guardie Bianche il 2 maggio 1919.
Nonostante l’epoca drammatica in cui vive, Landauer è fermamente convinto che un altro mondo è non solo necessario ma anche possibile qui e ora.
Fermo oppositore della guerra, è tra i promotori di esperienze di autogestione, tra cui la comunità Eden di Oranienburg, nei pressi di Berlino.
Interverrà Gianfranco Ragona, docente di storia all’università di Torino, studioso di Landauer, cui ha dedicato numerosi saggi.
Tra gli altri ricordiamo: “Gustav Landauer. Anarchico, ebreo, tedesco”; le antologie di scritti “”La comunità anarchica” e “Appello al socialismo”
Martedì 26 e mercoledì 27 presidi contro i mercanti di morte al Lingotto, Intesa San Paolo e Camerca di commercio
Contro i mercanti di morte
Martedì 26 novembre
apertura della mostra-mercato
ore 13 presidio all’Oval Lingotto
e poi…
dalle ore 15,30
presidio alla banca armata Intesa-San Paolo di via Garibaldi 45
No alle banche armate! No all’aerospace and defence meeting
Mercoledì 27 novembre
ore 14 in via San Francesco da Paola 24
presidio alla camera di commercio sponsor della mostra delle armi
Spezziamo le ali al militarismo!
Il 26 e 27 novembre a Torino si terrà l’aerospace and defence meeting, mostra mercato di armi.
In vendita: cacciabombardieri, droni ed elicotteri da combattimento, satelliti spia, sistemi di puntamento: tutti i gioielli dell’industria bellica.
Gettiamo sabbia nel motore del militarismo!
Chiudiamo le industrie belliche!
Lunedì 25 novembre. Presidio contro la violenza patriarcale
Venerdì 22 novembre. Armi: un business mortale
L’aerospace and defence meeting. Le armi made in Italy nelle guerre di ogni dove
Guerra e controllo militare delle insorgenze interne
Con Daniele Ratti e Maria Matteo tra gli autori de “Per un futuro senza eserciti” edizioni “Zero in Condotta”
Venerdì 22 novembre ore 21
all’Edera Squat in via Pianezza 115
Spezziamo le ali al militarismo!
Sabato 16 novembre corteo antimilitarista. No ai mercanti di morte!
Mercoledì 6 novembre assemblea antimilitarista
Sabato 2 novembre punto info antimilitarista al Balon
Sabato 2 novembre
punto info antimilitarista
ore 10/13 al Balon
No ai mercanti di morte. 16 novembre manifestazione antimilitarista
Niente pace per chi fa guerra
Il 4 novembre è la festa delle forze armate. Viene celebrata nel giorno della “vittoria” nella prima guerra mondiale, un immane massacro per spostare un confine.
Il 4 novembre è la festa degli assassini. La divisa e la ragion di stato trasformano chi uccide, occupa, bombarda, in eroe.
Venerdì 25 ottobre. Gentrification: le città Luna Park
Gentrification
Le città Luna Park
Venerdì 25 ottobre
ore 21 alla Fat in corso Palermo 46
Processi di gentrificazione, espulsione dei poveri, il turismo esotico nei tristi tropici tra Milano e Torino
I governi cittadini attuano riqualificazioni escludenti, cacciano i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.
Nelle periferie eccentriche crescono la resistenza popolare e la pratica dell’autogestione
Interverranno i sociologi Giovanni Semi e Guido Anselmi
Venerdì 25 ottobre. Sciopero Generale: spezzone anarchico al corteo
Venerdì 25 ottobre
sciopero generale
spezzone anarchico al corteo
ore 9,30 piazza Carlo Felice
Dipende da noi fare nuovamente paura ai padroni. Non bisogna aspettarsi nulla dai governi, solo autorganizzandoci e lottando potremo vivere meglio.
Cambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano più efficaci gli scioperi e le lotte territoriali.
Un mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, senza eserciti e senza governi, un mondo di liberi ed eguali è possibile.
Tocca a noi costruirlo.
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46 – riunioni ogni giovedì alle 21
Ogni giorno in giro per la città… Salta il tornello! Per trasporti gratuiti
Ogni giorno in giro per la città…
Salta il Tornello!
Lottiamo per trasporti gratuiti per tutti
Appendino fa la guerra ai poveri. Il biglietto di tram, bus e metro aumenta, diminuiscono le corse, aumentano i controlli.
I nuovi tornelli che stanno montando sui mezzi lasciano a piedi tanta gente che non ce la fa a campare la vita tra disoccupazione, pensioni da fame, precarietà e lavoro nero.
È la città a 5Stelle, che attua riqualificazioni escludenti, caccia i senza casa, i senza reddito, i senza documenti ai margini della metropoli.
Bus e tram devono essere gratuiti per tutti. I soldi ci sono: li hanno i ricchi che vivono sulle spalle dei poveri, i padroni che sfruttano il nostro lavoro.
Riprendiamoci la città, costruiamo esperienze di autogestione, cacciamo padroni e governanti, creiamo assemblee in ogni quartiere.
Con la lotta, il mutuo appoggio e la solidarietà rendiamo gratuiti sin da ora i trasporti pubblici.
Le riunioni della Federazione Anarchica Torinese, aperte a tutti gli interessati, sono ogni giovedì dalle 21 in corso Palermo 46