L’ultima notizia è che, intorno ai reattori nucleari, verrà costruito un muro di ghiaccio sotterraneo per tentare di impedire altre infiltrazioni e fuoriuscite di liquidi contaminati dalla centrale di Fukushima. Lo ha annunciato il governo giapponese che sosterra’ il piano per bloccare gli sversamenti di acqua radioattiva con un stanziamento di 47 miliardi di yen (360 milioni di euro). Per aiutare la Tepco, che gestisce la centrale di Fukushima Daiichi, il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha fatto sapere che la meta’ dei fondi verranno recuperati dalle riserve del bilancio pubblico 2013, e si prevede un aumento delle tasse per sostenere lo stanziamento.
A quanto sembra la decisione del governo di Tokyo non è legata a legittime preoccupazioni per la salute della popolazioni interessate o per le conseguenze sulla fauna ittica degli sversamenti nell’oceano di acqua radiottiva, ma dal timore che la canditadura di Tokyo per i Giochi estivi del 2020 possa essere bocciata dal Comitato Olimpico Internazionale a causa dell’incertezza sulla situazione della centrale a due anni dallo tsnunami che provocò uno dei peggiori incidenti nucleari della storia, paragonabile solo a quello di Cernobyl. Lo scorso 28 agosto la Tepco non aveva potuto più tacere l’ennesimo gravissimo versamento di acqua radiottiva.
Attualmente migliaia di tonnellate di acqua radioattiva sono conservate in serbatoi temporanei e vengono usate per raffreddare i reattori. La Tepco ha ammesso che quest’acqua, altamente contaminata, potrebbe raggiungere l’oceano Pacifico, oltre alle zone vicine alla centrale. Ogni giorno sono circa 300 le tonnellate di acqua contaminata che finiscono in mare.
Dei 47 miliardi di yen stanziati dal governo, si prevede che 32 miliardi serviranno a creare la barriera di congelamento che dovrebbe impedire ulteriori fuoriuscite di liquidi radioattivi, mentre 15 miliardi verranno spesi per decontaminare quanto piu’ possibile l’acqua conservata nei serbatoi, che poi dovra’ essere comunque riversata in mare.
Intorno alla centrale di Dai-ichi c’è un deserto nucleare. Sebbene la popolazione sia stata fatta evacuare da un perimetro di circa venti chilometri dalla centrale, tuttavia si registrano livelli di inquinamento gravissimi sino a 50 chilometri da Fukushima, perchè la diffusione della contaminazione dipende in modo forte da agenti atmosferici.
Nell’ambito dell’info di radio Blackout è stata fatta un’intervista a Marco Tafel, un antinuclearista che segue con attenzione l’evolversi di una situazione ancora oggi fuori controllo, le cui consguenze per la vita e salute delle persone sono destinate a manifestarsi nel corso di decenni.
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