Torino. La commissione di indagine istituita dal Comune la scorsa primavera dopo il crack di CSEA ha consegnato la propria relazione finale al consiglio comunale lunedì sera. CSEA era un consorzio affidato a privati ma gestito con fondi pubblici che si occupa di corsi di formazione professionale.
Compito della commissione era ricostruire come un ente no profit, che per propria natura non avrebbe dovuto produrre perdite, e che a fine anni 90 aveva 30 miliardi di lire, abbia dilapidato tutto e sia poi affondato sotto il peso di 25 milioni di passivo, bruciando circa 40 milioni di euro in quindici anni.
La distrazione di oltre 4 milioni di fondi pubblici fatta dai vertici di CSEA è ormai in mano alla magistratura. Compito della commissione di inchiesta guidata da Enzo Liardo del Pdl era mettere in rilievo le responsabilità e le coperture del governo della città. La relazione punta l’indice sull’ex vice sindaco Tom Dealessandri, ormai uscito dalla stanze di Palazzo civico e perfetto capro espiatorio di un sistema di malaffare, che ha goduto di ampie coperture, alimentando un blocco di potere tra PD e settori sindacali.
A farne le spese la collettività, che deve subire le ruberie della stessa classe politica che impone tagli dei servizi e aumenti delle tariffe.
Suggeriamo di ascoltare l’intervista fatta dall’info di radio Blackout a Simone Bisacca, avvocato del lavoro che ha seguito la vicenda dei lavoratori CSEA, trasferiti ad altro ente con riduzione secca di stipendio e garanzie.