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No Tav tra aula bunker e caserma degli alpini

aula bunkerLa proposta di un’apericena davanti alla caserma Ceccaroni di Rivoli è partita dalle “Fomne contra l’Tav – Donne contro il Tav”. Nessuna pubblicità, solo passaparola.
Di fronte alla caserma degli alpini, gli stessi di servizio nella zona occupata in Clarea, si sono ritrovati una sessantina di attivisti No Tav, armati di bandiere e volantini.
In breve sono arrivati tre blindati e un nugolo di agenti della Digos, che hanno identificato i manifestanti. Evidentemente anche un presidio improvvisato contro l’occupazione militare della Val Susa mette in moto la macchina della Questura, che fa sfoggio di muscoli in ogni occasione.

Lo stesso giorno, nell’aula bunker delle Vallette, gli imputati al processo per lo sgombero della Maddalena e la resistenza del 3 luglio hanno imposto al giudice Bosio che :Lorenzo, l’unico No Tav rinchiuso nelle gabbie dei detenuti, potesse assistere al dibattimento con gli altri.
L’udienza è durata otto ore. Si comincia ad entrare nel vivo con le testimonianze dei dirigenti della Digos. Gli avvocati della difesa hanno richiesto senza successo le ordinanze senza omissis, per poter identificare correttamente le responsabilità nella catena di comando delle operazioni del 27 giugno e 3 luglio.
Secondo il giudice le aree del cantiere sono di interesse strategico nazionale, cui si applica il segreto d’ufficio.

Il processo procederà a tappe forzate – udienze fiume sino a due volta alla settimana – per consentire al giudice Bosio di finire prima della pensione. Gli avvocati del collegio dei No Tav considerano leso il diritto alla difesa in questo e negli altri processi che seguono e minacciano le dimissioni di massa. Le prossime udienze saranno 8,19,21,30 novembre e 2,6,23 dicembre.
Sempre nel bunker delle Vallette.

Posted in antimilitarismo, Inform/Azioni, no tav, repressione/solidarietà.

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