Skip to content


Cota. La festa è finita?

cota-giullareIeri sono stati recapitati 43 avvisi di garanzia ad altrettanti consiglieri regionali, compreso il governatore Cota e il presidente del consiglio regionale Valerio Cattaneo. Tra gli indagati gran parte dell’ex Pdl: 19 sono infatti esponenti del vecchio Popolo della Libertà, 12 della Lega, 3 dell’Italia dei Valori, 2 dell’Udc. Un indagato c’è anche fra i Moderati, nel Gruppo Misto, in Insieme per Bresso, in Uniti per Bresso, tra i Verdi Verdi e tra i Pensionati per Cota. Restano fuori solo i consiglieri del PD, anche se Mercedes Bresso, l’ex presidente della Regione per il centro sinistra ha ricevuto il suo avviso.
Peculato, truffa, rimborso illecito ai partiti: sono le accuse – con responsabilità e coinvolgimenti diversi – mosse per “rimborso poli” ai consiglieri della Regione Piemonte. A tutti viene chiesto conto delle spese pazze a carico del contribuente: cibi (tartufi compresi), abbigliamento, oggetti per animali, profumi, fiori.
I consiglieri regionali si sono fatti pagare di tutto: dal ristorante alle gite.
Vi ricordate di quel consigliere regionale leghista che mise in conto spese della Regione le briglie per il cavallo? Non era che il più estroso dei tanti che si sono nutriti alla mangiatoia pubblica piemontese.
Fuori dall’inchiesta restano in ben pochi: quelli che si sono accomodati più tardi in poltrona e qualcuno che, ricco del suo, di questo si è pudicamente accontentato.
Il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, ha dichiarato di essere stato sul punto di rassegnare le dimissioni, dopo la notizia che anche lui era sul punto di ricevere l’avviso di fine indagini. Questi avvisi sono la premessa del rinvio a giudizio.
Cota, dopo essersi consultato con i suoi avvocati e con il segretario leghista e presidente della Lombardia Maroni, ha pensato bene che di questi tempi una poltrona è sempre meglio tenersela stretta. Ieri mattina, nella consapevolezza della bufera che stava per abbattersi sulla maggioranza il vertice che si è tenuto in Regione i consiglieri della maggioranza hanno dichiarato che non intendono mollare.
Forse, complice la mutata congiuntura politica, il PD potrebbe tentare di chiudere in anticipo l’avventura del governatore leghista. Sempre che, dopo la condanna definitiva di Michele Giovine per la vicenda delle liste pro Cota truccate, il consiglio regionale non venga comunque sciolto in anticipo.
Sullo sfondo di una vicenda sin troppo normale, tanto normale che la corruzione non è l’eccezione ma la regola, resta una Regione che giorno dopo giorno paga il prezzo che le impone la politica.
Ce ne accorgiamo ogni volta che dobbiamo fare un esame medico, pagare il biglietto del tram, prendere un treno che è stato appena soppresso.

Per capirne di più vi suggeriamo di ascoltare l’intervista a Renato Strumia realizzata dall’info di Blackout ieri mattina, poche ore prima del recapito dei 43 avvisi di conclusione indagini.

Ascolta la diretta

Posted in Inform/Azioni, politica, torino.

Tagged with , , , .