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Coprifuoco ad Amburgo

controlloAd Amburgo c’è il coprifuoco, c’è una zona rossa circondata da poliziotti in assetto antisommossa, che fermano e portano via chiunque provi ad entrare nella zona proibita.
Nelle ultime settimane, nel roboante silenzio dei media nostrani, la città è stata attraversata da conflitti sociali molto duri, che hanno invaso le strade per diversi giorni consecutivi.
Cosa sta succedendo nel ricco cuore dell’Europa?

Amburgo è la seconda città della Germania, e il secondo porto di tutta Europa. Una città la cui identità si è forgiata nelle lotte dei lavoratori del porto, nei percorsi di autogestione, occupazione, sottrazione dall’istituito degli ultimi trent’anni.
Ad Amburgo è in atto un processo di gentrification che mira ad espellere i poveri dallo storico quartiere operaio di St. Pauli per dare spazio a progetti di riqualificazione urbana, destinati a chi potrà permetterselo. I 70 abitanti dell’Esso_Hauser sono stati cacciati nelle loro case e depositati in alberghi.
Il RoteFlora, un vecchio teatro occupato sin dal 1989, è stato messo all’asta e rischia lo sgombero. Il 21 dicembre la manifestazione in difesa del RoteFlora è sfociata in scontri durissimi.
I migranti e rifugiati della città rischiano ogni giorno la deportazione: dopo la strage di Lampedusa hanno deciso di resistere: le manifestazioni cui hanno dato vita sono state criminalizzate e colpite con estrema violenza dalla polizia.
La notte di capodanno ci sono stati scontri a St. Pauli: gli Autonomen avrebbero attaccato la Davidwache, il commissariato del quartiere. Nell’attacco sarebbero rimasti feriti due poliziotti. Curioso che la stessa polizia abbia emesso un comunicato in cui sostiene che gli scontri sarebbero avvenuti a diverse centinaia di metri dal commissariato.
Dopo capodanno un’ampia sona della città è stata dichiarata “gefahrengebiet”: chi prova ad attraversarla viene arrestato.
Lo Stato risponde alle sommosse dichiarando guerra ai propri cittadini, che si ritrovano a vivere sotto occupazione militare.
Nella zona “gefahrengebiet” vivono migliaia di persone: possono andare a casa solamente a piedi, e una volta a casa possono uscire solo ad orari prestabiliti.
Giornalisti e fotografi vengono allontanati dopo aver ritirato e distrutto tesserini e macchine fotografiche.
Il coprifuoco per migliaia di persone.
In questa enorme zona rossa è impedita qualsiasi manifestazione o riunione: i controlli sono sommari e ossessivi. Manifestazioni di protesta si sono comunque svolte il 5 e il 6 gennaio: piccoli gruppi gli attivisti si sono riuniti nella zona interdetta alle manifestazioni portando striscioni e urlando slogan. Diverse decine di persone sono state fermate: per alcuni il fermo si è tramutato in arresto.
La gentrificazione avanza a mano armata, col grasso appena passato sugli anfibi.

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