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Il giorno di san Matteo

san matteoIl commissario alla spending review di Renzi, Carlo Cottarelli, ha presentato in Senato un piano di tagli che avrebbe l’obiettivo di raccogliere cinque miliardi.
Cottarelli, indossando i panni del tecnico neutrale, nella sua relazione ha tenuto a precisare che i “risparmi” proposti andranno sottoposti al vaglio della politica.

Il com­mis­sa­rio ha par­lato ieri di «sce­nari illu­stra­tivi». Uno di questi scenari contemplerebbe un “con­tri­buto di soli­da­rietà” da parte dei pen­sio­nati: Cot­ta­relli parte da chi ha 26 mila euro di reddito annuo, pari a poco più di 2000 euro lordi al mese. Non certo pen­sioni d’oro.

Le scelte finali le farà Mat­teo Renzi, saltando a piè pari lo stesso mini­stro dell’Economia Pier Carlo Padoan: Cot­ta­relli ha dichiarato che entro la pros­sima set­ti­mana spo­sterà il suo uffi­cio a Palazzo Chigi, dove defi­nirà il qua­dro dei tagli in vista del Def e del piano com­ples­sivo che verrà ulti­mato in set­tem­bre.

La cifra che più ha colpito i commentatori politici sono gli 85.000 esuberi nella pubblica amministrazione. Secondo Cottarelli si otterrebbe la riduzione dei lavoratori del pubblico impiego, bloccando del tutto il turn over, già oggi sensibilmente ridotto. Il commissario ha tenuto a precisare che la sua era «una prima stima di mas­sima che va affi­nata in base alle effet­tive riforme che dovranno essere chia­rite nel corso del 2014», con­fer­mando dun­que che la minac­cia c’è.
Non pare peregrino sospettare che una cura alla greca, con migliaia di licenziamenti, attenda l’Italia.

Se si mescolano gli scenari di Cottarelli con le suggestioni di Renzi, il quadro che emerge non è molto allegro. Estensione della precarietà, controllo delle insorgenze sociali tramite il sussidio di disoccupazione condizionato alla schiavitù, licenziamenti nel pubblico impiego, tagli alle pensioni. Chi sa? in questo modo Renzi potrebbe anche farcela a mantenere la promessa di san matteo: pagare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese.
Chi sa se Renzi aveva chiara l’ambivalenza simbolica del richiamo al proprio santo protettore. Per chi non lo ricordasse, l’evangelista Matteo prima di darsi alla letteratura fantastica, faceva l’esattore delle tasse.
La solidarietà all’italiana: dal povero al ricco per il bene di tutti.

Ascolta la diretta di blackout con Francesco Carlizza

Se quelli di Cottarelli sono al momento solo scenari, la cura Renzi la possono già assaggiare i precari.
Il primo provvedimento sul lavoro ad entrare in vigore è quello che rende più flessibili i contratti a termine. Il decreto legge, approvato la scorsa settimana dal consiglio dei ministri, è stato firmato il 20 marzo dal presidente della Repubblica Napolitano, e pubblicato nella Gazzetta ufficiale. Un provvedimento pienamente nello spirito del Job Act. Le misure introdotte nel decreto sul lavoro riguardano soprattutto i contratti e l’apprendistato, rafforzando una condizione di precarietà senza limiti.

Ascolta, sempre dall’info di Blackout, la diretta con Andrea Fumagalli, ordinario di economia all’università di Pavia

Anarres ha provato a delineare le prospettive del governo Renzi, in equilibrio tra la continuità del modello post ideologico della seconda repubblica e nuovi strumenti di ammortizzazione delle possibili insorgenze sociali.
Ascolta l’approfondimento

Posted in economia, Inform/Azioni, lavoro.

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