Il 30 aprile a Niscemi dai rubinetti tornerà a uscire l’acqua. Non potranno però berla, perché quest’acqua non è potabile.
La carenza d’acqua a Niscemi non è un fatto accezionale, ma un’emergenza quotidiana.
Nella base militare statunitense nel cuore della sughereta del paese, nel luogo dove con la forza e la complicità delle autorità locali e nazionali, è stata imposta l’installazione delle parabole del sistema satellitare di controllo MUOS, l’acqua c’é sempre. Ed è acqua buona, che si può bere.
Un indicatore chiaro dell’occupazione militare del territorio è l’accaparramento di beni primari come l’acqua potabile da parte della Marina Statunitense.
Per questa ragione, in occasione della due giorni contro il Muos del 25 e 26 aprile, centinaia di attivisti contro la base hanno buttato giù le recinzioni e hanno liberato un pozzo, rinchiuso nel perimetro della base.
Un’azione diretta, che, pur simbolicamente, che segnalato che il movimento contro il Muos, nonostante l’installazione delle antenne, non si arrende. Anzi!
Nell’assemblea svoltasi il giorno successivo i No Muos ed attivisti di altre lotte territoriali si sono lasciati con l’impegno ad un maggiore coordinamento pratico tra le resistenze, all’insegna del muotuo soccorso e dell’autogestione delle lotte.
In agosto ci sarà un campeggio di lotta a Niscemi dal 6 al 14. Sabato 9, anniversario della distruzione di Hiroshima, ad un anno esatto dalla manifestazione culminata con l’invasione della base, si svolgerà intorno alle recinzioni una nuova manifestazione nazionale No Muos.
Ascolta la diretta realizzata dall’info di blackout con Pippo Gurrieri, attivista No Muos. E’ stata anche l’occasione per fare il punto sulle difficoltà di una lotta che, al di là dell’emergenza per l’ambiente e la salute, rappresenta uno dei gangli più vitali dell’opposizione al militarismo e alla guerra. Un’opposizione che negli ultimi anni ha visti defilarsi la componente pacifista e non violenta, chiusa in giochi di autorappresentazione, come quello svoltosi sotto la benedizione di Alex Zanotelli, a Verona proprio il 25 aprile.