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La strage dell’Eternit e un compressore bruciato

giustizia_bilanciaSe questa è la giustizia…
Terrorismo per l’incendio di un compressore, prescrizione per migliaia di morti di amianto

Negli stessi giorni in cui la Corte di Cassazione emette una vergognosa sentenza che assolve per prescrizione i responsabili di una strage ancora in corso e cancella i risarcimenti alle parti civili, quella delle decine di migliaia di lavoratori esposti all’amianto, si avvia al termine un altro vergognoso processo: quello contro Claudio, Chiara, Mattia e Nicolò. Accusati per l’azione di lotta al cantiere di Chiomonte della notte fra il 13 e 14 maggio 2013. Quella notte venne danneggiato un compressore, nessuno rimase ferito. La pratica del sabotaggio non violento è stata fatta propria dall’intero movimento NoTav, che l’ha discussa ed approvata in assemblee popolari con migliaia di partecipanti. Per questa azione la procura di Torino ha deciso di accusare i quattro di terrorismo e ha chiesto condanne a nove anni e mezzo di carcere.

Non possiamo non rilevare il trattamento differenziale che viene posto in atto dallo stato italiano tra chi, accusato di avere cagionato la morte di migliaia di lavoratori in nome del profitto viene assolto e chi, accusato di avere incendiato un compressore, rischia dieci anni di carcere e in carcere si trova già da un anno, tra l’altro in sezione di alta sicurezza e in isolamento.

Ma noi non ce ne stupiamo: i dirigenti della multinazionale Eternit hanno agito all’interno del sistema capitalista, di una società basata sullo sfruttamento del lavoro e la distruzione ambientale mentre i NoTav hanno agito coscientemente al di fuori da questo sistema affermando la necessità, qui e ora, di una società basata su rapporti tra liberi ed eguali e una diversa gestione del territorio.

Perché è il territorio, l’ambiente su cui viviamo, uno dei fulcri di queste due vicende: un territorio distrutto da decenni di politiche industriali deliranti, inquinato, sottoposto alla cementificazione e all’urbanizzazione selvaggia. Negli ultimi mesi abbiamo ben visto quali sono i risultati del dissesto idrogeologico causato dalla logica speculativa del guadagno a tutti i costi. E il movimento NoTav, come tutti i movimenti che dal basso si oppongono a queste politiche scellerate e criminali, ha messo in crisi la devastazione ambientale bloccando una grande opera inutile e dannosa.

É per questo che Claudio, Chiara, Mattia e Nicolò rischiano di passare i prossimi anni in galera: per avere difeso la libertà di tutti di vivere in un territorio non devastato, di non essere pedine da mandare a macello in nome del profitto.

Sappiamo benissimo che dietro il TAV si muovono gli interessi della grande industria e della grande finanza italiana, legale e non. Sappiamo benissimo che dietro alla strage dell’amianto si sono mossi gli stessi interessi.

Terrorista è chi devasta, bombarda e sfrutta

(testo diffuso in questi giorni dalla Federazione Anarchica Reggiana)

Posted in ambiente, Inform/Azioni, lavoro, no tav, repressione/solidarietà, salute.

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