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25 aprile in Barriera di Milano. La memoria dei partigiani vive nelle nostre lotte

DSCN0059Ogni anno gli anarchici della FAT si ritrovano alla lapide di Ilio Baroni, operaio delle Ferriere, partigiano a capo della settima brigata SAP, che morì combattendo il 26 aprile del 1945, nel secondo giorno dell’insurrezione di Torino contro i nazifascisti.

fai 03Anche quest’anno ci siamo ritrovati al muretto, che un tempo era la spalletta di un ponte su un canale, che venne prosciugato qualche decennio fa, perché le fabbriche avevano chiuso e quell’acqua non serviva più.

DSCN0039Nonostante qualche accenno di pioggia eravamo tanti, più del consueto. C’era anche una ragazza appena arrivata a Torino che era venuta lì con un fiore.

Ritrovarsi lì e ripercorrere la memoria di quei giorni d’aprile, quando in Barriera fai 02di Milano ci si batteva strada per strada, con le armi in pugno, è da sempre un modo per intrecciare i fili di una memoria che non muore, perché vive nelle nostre lotte.

Le strade di Barriera sono le stesse degli scioperi del 1917 contro DSCN0038la guerra, quando l’anarchico Ilario Margarita ebbe la buona idea di elettrificare le barricate per fermare le cariche a cavallo.

Qui il sogno che tanti avevano nel cuore e nelle mani divenne concreto nel 1920, DSCN0042quando la Fiat venne occupata dai lavoratori ed i padroni se la videro brutta. Uno spavento che porto’ alla dittatura fascista.
Oggi la crisi incide nel profondo: sono tanti quelli che hanno perso il lavoro, ancora di più quelli che non ce l’hanno e non lo avranno DSCN0035mai. Torino è la capitale degli sfratti, della repressione, della militarizzazione dei quartieri.

Oggi in Barriera si lotta contro il razzismo, lo sfruttamento, i militari in strada. Si lotta contro il fascismo che torna ed è targato DSCN0045Lega Nord, si lotta contro contro un governo autoritario che agisce per ottenere il totale asservimento dei lavoratori.

La mattina del 25 aprile i giornali parlano dei fantocci appesi la notte del 24 in Barriera. Di fronte fai 04alla sede della Lega Nord di via Poggio Matteo Salvini è stato appeso a faccia in giù. Nella stessa via c’é la sede dell’ANPI che chiamò Giancarlo Caselli a parlare di terrorismo. Lì c’era la sagoma del sindaco di Torino Piero Fassino. Di fronte alla sede del PD, dedicata al fai 06partigiano Banfo, c’era Matteo Renzi. Ci sono anche delle scritte “Lega = fascismo. A piazzale Loreto c’é ancora posto”, “PD = fascismo”, “Ieri ebrei e rom, oggi immigrati e rom”.
I giornali urlano l’indignazione dei politici, parlano di violenza e di minacce. Chi vive in Barriera la violenza la vive ogni giorno sulla sua pelle: ha la faccia dell’alpino con il mitra a caccia di clandestini, delle pattuglie che lo percorrono, dell’ufficiale giudiziario che intima lo sfratto, dei padroni che lucrano sulle vite di tutti.

Intorno alla lapide di Ilio siamo in tanti a sorridere pensando che quei fantocci possano davvero impensierire razzisti e padroni.
La memoria si intreccia, la Resistenza, quella vera, quella che voleva farsi rivoluzione è un retaggio che portiamo tra le mani. Ogni giorno, per poter davvero impensierire che opprime e chi sfrutta, chi uccide e chi tortura. Alla Diaz, a Bolzaneto, nel Mediterraneo.

Poi si brinda, si chiacchiera, appoggiati alla spalletta del ponte. Nicola Bartolomeo, il più giovane di noi, sta imparando a camminare. E’ festa d’aprile.

Qui il testo del volantino distribuito e il resoconto della contestazione del PD alla fiaccolata istituzionale del 23 aprile. Qui le foto dei fantocci appesi alla Lega, all’ANPI, alla sede del PD.

Posted in anarchia, antifascismo, Inform/Azioni, memoria, torino.

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