Skip to content


Una Barriera contro il fascismo

Venerdì 16 settembre. In Barriera tornano i comitati “spontanei” emanazione della destra razzista, che da qualche anno prova a mettere radici nelle nostre periferie. Questa volta ci provano quelli di Casa Pound, travestiti da “Noi di Barriera”. Nel mirino spacciatori e tossici, chi è senza casa e chi ne occupa una per viverci.

I fascisti, non più di una trentina, arrivano con ampio anticipo e si assiepano in via Scarlatti circondati dalla polizia. A una ventina di metri all’angolo tra corso Palermo e via Baltea un folto gruppo di antirazzisti da vita ad un presidio. A cento metri, nei giardinetti di corso Giulio, più tardi si forma un secondo presidio.
I fascisti, difesi dalla polizia, sono circondati. Gli abitanti della zona si

mde

affacciano alla finestra, qualcuno scende in strada, le famigliole si assiepano ai giardinetti,
Partono gli slogan. Da una finestra parte un “bella ciao”. I fascisti vomitano odio e razzismo ma sono isolati in un quartiere che non li vuole.

A fine serata i due presidi si uniscono in un corteo che fa un giro nel quartiere.

Di seguito il volantino distribuito dagli anarchici della FAI Torinese.

Chi conosce la nostra Barriera, chi ha una certa età, sa bene che spacciatori e tossici in Barriera ci sono sempre stati.
Sa bene che i problemi di chi ci vive sono ben altri. Ben più importanti.
Il lavoro non c’è, e, quando c’è, è precario, pericoloso, malpagato. Il problema è il lavoratore immigrato che accetta salari e condizioni da paura, perché altrimenti rischia di essere ricacciato verso la miseria da cui è fuggito, o invece il padrone che lucra sulle vite di tutti?
Il governo sta facendo la guerra contro i poveri, italiani o immigrati che siano.
Il job act ha fatto piazza pulita delle poche tutele rimaste a chi lavora, lasciando mano libera ai padroni.
Le scuole scoppiano perché non ci sono le maestre, lasciate a casa per i tagli voluti dai governi di destra e di sinistra. Se hai un figlio disabile forse quest’anno non ha trovato più il sostegno di cui ha bisogno. Il problema sono i bambini e le bambine immigrati che hanno a loro volta bisogno di sostegno per imparare la lingua, o un governo che aumenta la spesa di guerra e riduce i servizi per le persone?
La salute è diventata un lusso che pochi possono permettersi. Il problema è il tossico che di notte si siede sugli scalini della mutua di via Montanaro o le attese di sei mesi per un’ecografia?
L’aria, nel quartiere più inquinato di una delle città più inquinate d’Europa, è diventata irrespirabile: in certe notti il lezzo degli scarichi industriali taglia il fiato e rovina la salute. Ma a lor signori nessuno presenta il conto per quelli di noi che si ammalano.

Vivere le periferie non è mai stato facile. Lo è ancor meno oggi. Governo e padroni negli ultimi decenni hanno reso sempre più dura la vita di tanti di noi. Troppi. Nell’affanno del lavoro che non c’è e, quando c’è, è sotto costante ricatto, la guerra tra poveri, alimentata dalla propaganda dell’emergenza e della paura, trasforma strade segnate dalla storia della guerra di classe, dall’orgoglio di chi lotta per il pane e per un futuro senza padroni, nel terreno di caccia di chi, sul razzismo, sulla paura dell’altro, ha costruito consensi e fortune.
Tossici e pusher, il babau di ogni periferia, pretesto per retate e controlli, li vogliono i governi di destra e quelli di sinistra. Il proibizionismo ingrassa le mafie ed alimenta il disagio di vivere.
Ma fa comodo, tanto comodo. L’ombra del pusher sotto casa nasconde la fatica di arrivare a fine mese, la difficoltà di pagare la mensa a scuola per i figli, il domani che prolunga un oggi di incertezze e paura. Paura vera, quella di una precarietà senza fine.
Ci serve sicurezza. Sì, ma quella vera. Quella di chi ha un futuro da consegnare ai propri figli. E, forse, se l’orizzonte chiuso della Barriera si aprisse, tanti ragazzi e ragazze non finirebbero negli angoli a cercarsi una dose.
Sì è tempo di riprendersi i quartieri. Rompendo la propaganda razzista e securitaria, puntando sulla solidarietà tra gli ultimi, spezzando il fronte della guerra tra poveri.
Ricordando che i nemici, quelli veri, sono i fascisti e i leghisti che vorrebbero disciplinare e stringere in una morsa di ferro tutti i poveri.
I nemici, quelli veri, sono quelli cui ancora troppe persone continuano a delegare il potere di governare le loro vite.
I nemici, quelli veri, siedono nei consigli di amministrazione delle fabbriche dove, generazione dopo generazione, la gente di Barriera ha consumato la vita per un pezzo di pane.

Federazione Anarchica Torinese
Corso Palermo 46 – riunioni – aperte a tutti gli interessati – ogni giovedì dalle ore 21

Posted in anarchia, antifascismo, Inform/Azioni, razzismo, torino.

Tagged with , , , , , , , .