Skip to content


Grecia. Lo sciopero generale tra rivolta sociale e autogestione

Lo sciopero generale del 26 settembre era il primo grande appuntamento di lotta dopo le giornate di febbraio, quando ad Atene la rivolta sociale assunse i caratteri di insurrezione popolare.
Il governo Samaras si accinge a piegarsi alle ennesime – durissime – pretese della trojka (UE-FMI-BCE) che significano ulteriori tagli al reddito di lavoratori e pensionati. Il bottino che la trojka pretende sono altri 11,5 miliardi si euro, oltre alla drastica riduzione di tutele per i lavoratori.
In questi ultimi anni sono nate e cresciute numerose esperienze di autogestione territoriale. Le assemblee di quartiere sono oggi i luoghi dove, oltre alla resistenza, si creano forme di autogoverno, capaci di mettere insieme la lotta contro il governo e i padroni con l’autonomia nella gestione di alcuni servizi.
Queste esperienze fanno paura, tanto da indurre l’esecutivo guidato da Antonis Samaras ad operare una repressione preventiva: in occasione dello sciopero del 26 la polizia è intervenuta direttamente nei quartieri per impedire alle assemblee popolari di partecipare al corteo.
Di seguito la cronaca della giornata scritta da un compagno del gruppo dei comunisti libertari di Atene.
Le foto che illustrano l’articolo sono state scattate in occasione del corteo svoltosi sabato 29 settembre nel quartiere di Aghios Dimitrios, alla cui assemblea popolare era stato impedito con la forza di partecipare al corteo. Numerosi compagni erano stati fermati e portati in questura per essere rilasciati solo nel tardo pomeriggio.

La Federazione dei sindacati greci aveva indetto sciopero generale mercoledì 26 settembre. Nella stessa mattinata anche sindacati di base, esponenti della sinistra e gruppi anarchici avevano fatto appello per un concentramento alternativo vicino al Museo Archeologico nazionale in via Patission.
Tra le undici e mezzogiorno la polizia, tra cui squadre dell’antisommossa e unità di poliziotti in motocicletta, hanno tentato di impedire agli scioperanti l’accesso alla manifestazione principale, attaccando gli scioperanti delle assemblee popolari di alcuni quartieri, sin nei punti di raccolta nelle varie zone. La polizia ha bloccato i manifestanti in via Pangrati, hanno fermato ed attaccato un altro gruppo nell’area di Zografu, dove hanno arrestato 20 lavoratori (hanno anche assalito i solidali riuniti fuori della locale stazione di polizia). Ci sono stati altri 15 fermi preventivi al punto di raccolta dell’assemblea della zona di Brahami. Tutti gli arrestati sono poi stati condotti al quartier generale della polizia.
La manifestazione è cominciata intorno all’una: oltre centomila persone hanno marciato sino a piazza Syntagma (la manifestazione del partito comunista è stata convocata al mattino presto e alle 13 era ormai terminata).
Nel corteo c’erano grossi spezzoni dei sindacati autorganizzati, delle assemblee aperte di quartiere e degli anarchici che gridavano slogan.
Intorno alle 14,30 le squadre dell’antisommossa hanno attaccato con gas lacrimogeni, granate stordenti e manganelli gli scioperanti raccolti in piazza Syntagma. Numerosi dimostranti hanno contrattaccato lanciando pietre e molotov.
Alla fine la polizia è riuscita a sgomberare la piazza ma gli scontri si sono diffusi per tutto il centro di Atene. Diversi scioperanti sono stati feriti e, a quanto è stato riportato, un centinaio sono stati trasferiti nella sede centrale della polizia.

Le assemblee popolari aperte hanno lanciato un appello per un presidio di solidarietà davanti alla questura in sostegno agli arrestati della giornata cui era negato il contatto con i propri avvocati. Più tardi gli scioperanti fermati a Pagrati e alla fermata della metropolitana di Dafni (Brahami) sono stati rilasciati mentre 13 fermi nella zona di Zografu sono stati trasformati in arresti.
Gli scontri nella zona di Exarchia sono continuati sino al pomeriggio: la polizia ha fatto ricorso ad unità dell’antisommossa molto ben equipaggiate per sgomberare la piazza centrale del quartiere.
Un altro appuntamento di lotta è stato convocato per le sette di sera nella zona di Zografou per protestare contro la repressione, i fermi di massa e gli arresti della giornata. Più di 500 persone hanno marciato per le strade del quartiere. Un ulteriore presidio è stato indetto per il giorno successivo al tribunale di Evelpidon ad Atene in solidarietà con i 25 arrestati sotto processo.
Nei giorni successivi altre manifestazioni sono state fatte dalle assemblee popolari in diversi quartieri in solidarietà con gli arrestati e contro la repressione dello Stato.

(A cura di un compagno del gruppo dei comunisti libertari di Atene)

 

Posted in Inform/Azioni, internazionale, lavoro.

Tagged with , , , , .