Dopo lunghe ore di attesa la Corte di Cassazione si è pronunciata sul ricorso presentato dai difensori di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò contro la decisione del Tribunale del Riesame che aveva confermato l’accusa di terrorismo formulata dalla Procura torinese.
Poco prima della mezzanotte di giovedì 15 maggio è stata emessa la sentenza che annulla quella del Riesame, cui sono stati rinviati gli atti per una riformulazione del reato.
Dopo oltre cinque mesi di carcere in regime di alta sorveglianza, qualche crepa si apre nel fronte giudiziario.
Sebbene il pronunciamento della Cassazione riguardi solo le misure cautelari, senza investire direttamente il procedimento in corte d’assise che comincerà il 22 maggio con l’accusa di attentato con finalità di terrorismo, pare tuttavia improbabile che non influisca sullo svolgimento del processo.
Nel frattempo per i quattro No Tav, che già ieri avevano avuto un’attenuazione del duro regime carcerario cui sono sottoposti, con la cancellazione del divieto di incontro e la riapertura dei colloqui con amici e compagni, si apre uno spiraglio.
Una buona conclusione per una giornata che si era aperta con la notizia che l’autista del PM Antonio Rinaudo, che aveva denunciato un’aggressione da parte di tre No Tav mascherati, si era inventato tutto. Chi sa se la messa in scena era interamente frutto dell’immaginazione dell’ex carabiniere o la commedia era stata scritta e sceneggiata a più mani?
Il prossimo appuntamento è per l’apertura del processo giovedì 22 maggio.
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