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Salvini e Chiamparino fuori da Torino

timthumb.phpSabato mattina – era il 28 marzo – a Torino veniva tracciata per le strade della città una sorta di “pista anarchica” che collegava vari luoghi del potere criminale – il palazzo della “giustizia”, le prigioni, le centrali di polizia – nel ricordo di Edoardo Massari “Baleno”, morto suicida alle Vallette diciassette anni fa. Gli era da poco stata comunicata la decisione del tribunale che avrebbe atteso in carcere il processo per associazione sovversiva e per vari sabotaggi in Val Susa. I guardiani dell’ordine democratico volevano seppellirlo in galera. Di recente ci hanno riprovato con sette No Tav, accusati di terrorismo per un sabotaggio in Clarea

Nel pomeriggio di questo 28 marzo le stesse guardie hanno protetto i razzisti e fascisti della Lega Nord, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Sovranità, questi ultimi i nuovi vermi nella putredine fascista firmata Casa Pound. Non più di quattrocento sono stati quelli che “amano la Nazione e sostengono Salvini”, chiamati in piazza Solferino per “mandare Fassino a casa”.
Sono stati invece almeno cinque volte di più gli antirazzisti che si sono dati appuntamento in Piazza Castello per mettere i bastoni tra le ruote del neo-fascista e per ricordare che Salvini e Chiamparino hanno lo “stesso destino: fuori da Torino”.

Pochi minuti dopo la partenza, la polizia risponde con una carica: diversi i fermati che saranno poi rilasciati (ad eccezione di un antifascista portato alle Vallette) e un ferito grave. Passa poco tempo prima di un nuovo tentativo di fermare il corteo. I lacrimogeni lanciati all’angolo tra via XX Settembre e via Barbaroux fanno in fretta ad invadere lo spazio tra le vetrine del centro, fino in via Garibaldi e oltre, spingendo manifestanti verso piazza Castello e il Duomo. E’ qui, in piazza San Giovanni, che il corteo si ricompone partendo per le strade del quadrilatero, toccando piazza Savoia, piazza Emanuele Filiberto, Porta Palazzo e piazza della Repubblica, per poi tornare in piazza Castello.

In tutto questo tempo in Piazza Solferino pochissime persone ascoltavano i politicanti dell’estrema destra che non diversamente dal contestato PD non sono altro che complici e responsabili di quella democrazia che ci vuole divisi in “cittadini” e “immigrati”, tra immigrati “regolari” e quelli “clandestini”, che toglie la casa a chi non si permette più l’affitto, che cancella ogni possibilità di curarsi ai malati poveri. Quella democrazia che distrugge, sfrutta, opprime e bombarda.
Contro i rappresentanti di questo sistema, in tanti hanno ribadito che il fascismo ed ogni forma di oppressione altro non troveranno a Torino che i corpi e la determinazione di quelle/i che lottano contro l’ingiustizia e per un mondo di liber* ed eguali.

Posted in antifascismo, Inform/Azioni, razzismo, torino.

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